Ficus qua e là

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Noto, 1 novembre 2022

Il Ficus macrophylla, il caucciù, è stato la rivelazione quando siamo arrivati a maggio in Sicilia, presente in tutti gli orti botanici.

Ficus macrophyla, orto botanico di Palermo, piantato alla fine del XIX secolo.

Il ficus macrophylla è resistente al sole, tra i 100 e i 400 m2 per quelli più grandi, e ci ha stupito e riparato dal sole. Dal nostro ritorno in Italia, a fine settembre, un altro ficus ha attirato la nostra attenzione: il ficus microphyla.

Come suggerisce il nome, un fogliame più fine di quello del suo collega, notiamo visitando le città patrimonio Unesco del Val di Noto, che adorna quasi tutte le piazze da Reggio Callabra, Messina, Ragusa, Siracusa, Noto, Scili.

È l'albero per i giardinieri che amano i topiari giganti. Alta 6-8 metri e lasciata crescere liberamente, l'abbiamo avvistata in una piazza di Siviglia, dietro la Girandole, potata a un quadrato di 6x6x6. Mantiene le foglie tutto l'anno, le autorità stradali lo adorano, è un albero molto pulito. Che sia a Reggio di Callabre o a Noto, il suo folto fogliame ci protegge ormai dalle fresche notti autunnali. Non ha senso immaginare di piantarla in Svezia, non sopporta il gelo.

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